RISHA

'Risha' non e' solo il titolo dell'album ma anche il nome del progetto collaborativo che David Eugene Edwards, leader dei Wovenhand e prima ancora dei 16 Horse Power, ha messo in piedi con Alexander Hacke, artista sperimentale tedesco membro degli Einsturzende Neubauten. I due si conoscono da anni e avevano gia' avuto modo di collaborare in passato (nel progetto cinematografico 'The Glasshouse' e nell'album di reunion degli australiani Crime & The City Solution ''American Twilight' del 2013, mentre Hacke aveva lavorato come fonico a 'Laughing Stalk' dei Wovenhand); ma questa e' la prima volta che si dedicano in coppia a un'opera a proprio nome, nella quale Edwards si e' occupato di tutte le parti vocali, delle chitarre e degli altri strumenti a corda mentre Hacke si e' dedicato a tastiere, basso, batteria e agli strumenti elettronici. Il risultato e' un album di 'paesaggi sonori' ipnotici ed evocativi che sfugge ogni etichetta: articolato in dieci parti, 'Risha' (che in lingua araba significa piuma) ondeggia tra il misticismo di 'Tryptich' e i beat furibondi di 'All In The Palm', i ritmi industrial di 'The Tell' e la vocalita' sciamanica della tambureggiante 'Kiowa 5', una 'Lily' che rammenta i primi Wovenhand e una tenebrosa, ipnotica 'Parish Chief' che evoca i Suicide, la drone music di 'Akhal' e la finale, epica 'Breathtaker', tessere di un puzzle sonoro che va ascoltato tutto d'un fiato e senza interruzioni, un visionario e coraggioso arazzo che intreccia musica americana e musica araba, neo-folk, industrial, ambient ed elettronica