'Registrando in un ambiente straniero come Berlino, mi sono sentito spinto a sperimentare con suoni più cinematografici e psichedelici', spiega il cantautore statunitense Sam Doores, da molti anni cittadino di New Orleans, a proposito del suo album di debutto, aggiungendo però che 'il mio amore per l'r&b di New Orleans vecchio stile, per il soul e il rock and roll di Memphis, per la Motown di Detroit, per il gospel e per il doo-wop, per il blues delle origini e per la musica folk probabilmente si riverserà sempre in quel che faccio. Registrare questo disco è stata un'opportunità per esplorare lo spazio che esiste tra questi due mondi'. Scritte a singhiozzo nell'arco di diversi anni, le canzoni di 'Sam Doores' suonano così classiche e contemporanee al tempo stesso, mescolando le radici sudiste dell'artista con sonorità avventurose e melodie all'apparenza semplici con arrangiamenti di notevole complessità armonica. Ex componente degli Hurray For The Riff Raff di Alynda Lee Segarra e poi dei Deslondes, Doores riconosce al produttore Anders 'Ormen' Christopherson un ruolo essenziale nella creazione del sound del suo debutto, ricco di canzoni che Sam ha scritto al termine di una importante relazione sentimentale 'per lasciarmi alle spalle quell'esperienza e abbracciare i cambiamenti che stavano avvenendo nella mia vita'. Circondato in studio da un cast di musicisti provenienti da ogni parte del mondo - il danese Christopherson, il chitarrista americano e coproduttore Micah Blaichma, il bassista argentino Andres Barlesi, il tastierista e fiatista spagnolo Carlos Santana, la violinista e arrangiatrice d'archi francese Manon Parent - Doores, sedendosi spesso alla batteria, ha registrato a Berlino le tracce base, arricchendo via via il suono delle prime takes con archi, organi vintage, marimbas, vibrafoni e autoharp amplificato, prima di portare i nastri a Nashville (per lavorarvi insieme all'amico di vecchia data Andrija Tokic) e a New Orleans, dove altri amici, vicini di casa e compagni di band sono stati invitati a portare un loro tocco distintivo alle registrazioni. Il risultato è un album che evoca di volta in volta Tom Waits e Leonard Cohen, atmosfere noir e celebrative, e che rappresenta 'lo sbocco creativo di un periodo turbolento della mia vita'. La sognante 'Let It Roll', la tenera 'Had A Dream', la spettrale 'Solid Road', l'eterea 'Red Leaf Rag', l'essenziale 'Windmills', la surreale 'Nothing Like A Suburn', l'atmosfera soul di 'This Ain't A Sad Song', lo humour acidulo di 'Wish You Well' (con la collaborazione di Tuba Skinny) e la giocosa 'Other Side Of Town' in cui Sam e la Segarra si alternano al canto su una base strumentale che miscela in un frullatore New Orleans Sound, doo wop e psichedelia, sono canzoni originali ed espressive, che fotografano nitidamente il dolore della separazione, la scoperta di sé e la rinascita dell'artista