DAWESMISADVENTURES OF DOOMSCROLLERC'è ancora una volta lo zampino dell'amico e produttore Jonathan Wilson, nell'ottavo album dei Dawes, ma il risultato è diverso dal solito e indica un approccio più coraggioso e sperimentale al processo di registrazione. "Ci siamo sempre fatti un vanto dell'essere minimalisti", spiega il cantante, chitarrista e autore del gruppo losangelino Taylor Goldsmith. "Stavolta invece ci siamo imposti di essere massimalisti. Restando un quartetto, continuando a non permettere alle canzoni di nascondersi dietro trucchi ed effetti ma lasciando loro modo di respirare, di allungarsi e di vivere nel modo che desiderano". Il risultato è "Misadventures Of Doomscroller", un disco in cui i Dawes abbandonano la loro "comfort zone" e, alla maniera di Miles Davis o di Herbie Hancock, usano i brani che hanno composto come "un trampolino da cui saltare per poi perdersi", realizzando "una raccolta di musica, più che una raccolta di canzoni"
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