OUR COUNTRY: AMERICANA ACT 2

Il secondo atto del progetto musicale che l'inglesissimo Ray Davies dedica alla musica e alla cultura americana e' nato con un intento preciso: quello di 'seguire il mio viaggio attraverso l'America e nell'arco di tour infiniti', come ha spiegato il suo autore. 'Non solo per rivendicare la carriera dei Kinks, ma per riscoprire il Paese che mi ha offerto le mie prime fonti di ispirazione'. Come il capitolo precedente, anche questo attinge al libro di memorie, anch'esso intitolato 'Americana', pubblicato nel 2013, e - in brani come l'iniziale 'Our Country' - testimonia il rapporto di odio e amore che il musicista londinese ha sviluppato negli anni con gli Stati Uniti. 'Le canzoni', spiega ancora Davies, 'sono parte di una narrativa, e il trucco consiste nel fare in modo che il disco stia in piedi da solo oltre a far parte di una serie'. Registrato negli studi londinesi del cantante, autore e chitarrista (i Konk Studios), 'Our Country' si avvale nuovamente della collaborazione dei Jayhawks e del chitarrista Bill Shanley: oltre a brani inediti scritti appositamente per il 'concept', include rivisitazioni di pezzi gia' editi del catalogo di Ray, dalla 'Oklahoma U.S.A' ripresa dall'album 'Muswell Hillbillies' dei Kinks (1971) a titoli della produzione solista come 'The Real World' (gia' pubblicata nel 2007 su 'Working Man's Cafe'') e 'The Getaway' (da 'Other People's Lives' del 2006). Il tema autobiografico e il contesto socioculturale delle canzoni sono stimolanti, il talento melodico di Davies una garanzia cosi' come l'acutezza penetrante della sua penna