CLEM SNIDEForever Just BeyondDopo cinque anni di stop discografico e un periodo decisamente travagliato tornano sulla scena i Clem Snide, progetto musicale del cantautore Eef Barzelay che per 'Forever Just Beyond' è ricorso all'aiuto prezioso e alla produzione di Scott Avett degli Avett Brothers: i due hanno fissato su nastro le tracce base del disco nella fattoria che lo stesso Scott possiede in North Carolina, allestendo uno studio di registrazione improvvisato nella sua sala di pittura e ingaggiando il batterista degli Avett Brothers Mike Marsh e il bassista dei Band Of Horses Bill Reynolds come membri aggiunti della band; Barzelay ha poi completato a Nashville (dove risiede) il lavoro, ritoccando le parti vocali, aggiungendo alcune sovraincisioni e ospitando in studio il violoncellista degli Avett Joe Kwon e il violinista degli Old Crow Medicine Show Ketch Secor. Intitolando canzoni a se stesso e a personaggi come il famoso critico cinematografico Roger Ebert (nella sognante, delicata e spettrale ballata che apre il disco e che si interroga sui misteri della vita), il musicista fa qui i conti con la dissoluzione del suo matrimonio e della sua band oltre che con la bancarotta economica che ne è conseguita: 'Avevo raggiunto il fondo e mi ero reso conto che non avrei potuto proseguire da solo', ha spiegato in un comunicato, raccontando di avere preso contatto con Avett dopo avere visto il suo gruppo interpretare una delle sue canzoni dal vivo. 'Eef', replica quest'ultimo, 'è un crooner, una perla della scena indie, musicalmente parlando, e un mistico saggio per la profondità del suo pensiero'. Insieme, i due hanno realizzato un disco di squisita bellezza articolato in canzoni che parlano di speranza e di depressione, di identità e di percezione della realtà, di Dio e di vita ultraterrena, tutte eseguite con uno stile discreto, intimista e sottotono che ha il sapore di una conversazione a tarda ora tra vecchi amici. La produzione di Avett è altrettanto calda e accogliente, con arrangiamenti curati a base di gentili arpeggi chitarristici e di tocchi essenziali di percussioni che lasciano ampio spazio alla voce espressiva e ai testi incisivi di Barzelay
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