BYRNE DAVIDAMERICAN UTOPIAGenere: Rock Etichetta: NONESUCH Anno: 2018 Supporto: CD
'Se un cervello chiuso in un barattolo potesse osservare il mondo, ricavarne un senso e trasformarlo in un gruppo di canzoni, realizzerebbe un album come 'American Utopia'', ha scritto Bob Boilen di NPR recensendo questo disco, il primo di David Byrne dai tempi del progetto realizzato in duo con St. Vincent nel 2012, 'Love This Giant'. Un disco che, collegandosi a una serie di conferenze che l'ex Talking Heads sta tenendo in giro per il mondo con il titolo di 'Reasons To Be Cheerful', cerca di guardare con ottimismo al futuro dell'umanita' in questi tempi travagliati con lo sguardo lucido, ironico e acuto di uno dei grandi intellettuali del rock. Un musicista che ama da sempre mescolare grande melodia pop, ritmo, elettronica, e avanguardia, cerebralismo e tribalismo con risultati spesso contagiosi e irresistibili. Succede anche in 'American Utopia', dove una volta ancora il newyorkese di origini scozzesi si circonda di menti e talenti speciali: dal vecchio sodale Brian Eno (che vi suona tastiere, ottoni, chitarra ritmica 'robotica' e altro ancora) ai produttori Rodaidh McDonald (XX, King Krule, Adele) e Patrick Dillett (Nile Rogers, Sufjan Stevens), dal batterista Joey Waronker (Atoms For Peace, Beck) al sassofonista Isaiah Barr (Onyx Collective), da Thomas Bartlett (alias Doveman) al mellotron a Daniel Lopatin (altrimenti noto come Oneohtrix Point Never) alle tastiere e vari aggeggi elettronici, dal cantante, pianista e produttore Sampha al cantautore Jack Penate (e altri ancora). In tale numerosa e qualificata compagnia, Byrne ha sviluppato canzoni che 'cercano di descrivere il mondo in cui viviamo, e di chiederci se esistano delle alternative migliori'. Lo fa utilizzando prospettive anche decisamente inusuali (un assassinio vissuto dal punto di vista del proiettile in 'Bullet', la realta' come puo' vederla una gallina in 'Everyday Is A Miracle') e affrontando temi per lui classici come le nevrosi e le distorsioni prodotte dalla societa' dei consumi ('Gasoline And Dirty Sheets') e dal sovraccarico di informazioni ('Here'), cercando empatia umana e musicale in titoli eloquenti come 'Everybody's Coming To My House'. Elettrizzante, curioso, vitale, 'American Utopia' funziona benissimo anche come antidpressivo ed e' stimolante per le orecchie, il corpo e l'anima track list
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