BON IVERI,IGenere: Rock Etichetta: JAGJA Anno: 2019 Supporto: CD
Assomiglia a un collage cubista, scrive il quotato sito americano Pitchfork, il quarto album dei Bon Iver di Justin Vernon, che allo stesso tempo e' il loro disco 'piu' onesto e diretto, con la voce al centro e in primo piano'. Dopo gli sperimentalismi estremi di '22, A Million' in cui erano le macchine a prendere il sopravvento, tornano in primo piano gli elementi piu' familiari e amati del sound dell'originalissima formazione del Wisconsin: elettronica e sintetizzatori hanno un ruolo importante ma convivono pacificamente con le sonorita' naturali di chitarre acustiche, strumenti a fiato e pianoforti e soprattutto con la calda, flessibile e inconfondibile voce baritonale di Vernon. Il suono non e' mai compresso o iperprodotto e lascia alle canzoni spazio per respirare, mentre il collettivo raccolto in studio (e comprendente Sean Carey, Andrew Fitzpatrick, Mike Lewis, Matt McCaughan, Rob Moose e Jenn Wasner, oltre a Justin) e i numerosissimi ospiti - tra cui James Blake, Brad e Phil Cook dei Megafaun, Aaron e Bryce Dessner dei National, Bruce Hornsby, Channy Leaneagh, Naeem, Velvet Negroni, Marta Salogni, Francis Starlite, Moses Sumney e TU Dance - hanno tutti modo di lasciare un segno significativo in un disco che completa per Vernon un ciclo delle stagioni, un album 'autunnale' che fa seguito 'all'inverno di 'For Emma, Forever Ago', alla primavera di 'Bon Iver, Bon Iver' e all'estate di '22, A Million''. E' 'una celebrazione di cio' che significhi essere umani', come scrive Will Schube su GQ, e un progetto di sintesi delle esperienze precedenti in cui Bon Iver appare davvero come un gruppo, un collettivo di persone e di musicisti: Vernon ha ascoltato molto i Grateful Dead e ha assunto droghe psichedeliche prima di tuffarsi con i compagni di viaggio in questa avventura sonora che ci regala perle come la nuda, essenziale ballata iniziale 'iMi', la piu' accessibile 'Hey Ma' e una 'U (Man Like)' in cui le voci di Hornsby, di Sumney e del Brooklyn Youth Choir si susseguono e si legano senza soluzione di continuita'. Negazione dell'egoismo e dell'individualismo a dispetto del suo titolo, 'I,I' e' un altro trionfo artistico per uno degli ensemble meno etichettabili e piu' innovativi degli ultimi dieci anni track list
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