ARBOURETUMLet It All InA due anni di distanza dall'eccellente 'Song Of The Rose' gli Arbouretum ribadiscono la qualità speciale della loro musica con 'Let It All In', ottavo album in carriera che conferma nella band di Baltimora una punta scintillante della scena neopsichedelica contemporanea: ancora più che in passato, nel nuovo disco convivono mistico folk rock di matrice britannica, krautrock di ispirazione tedesca, country blues, Americana e acid rock anni Sessanta frullati e condensati in canzoni dalla struttura classica e melodica e dall'atmosfera ipnotica e ammaliante. I toni dilatati e il solenne ritmo di marcia del singolo 'A Prism In Reverse' incapsulano il profondo senso di spiritualità e la capacità narrativa basata su miti, leggende e metafore che caratterizzamo lo stile compositivo del cantante, chitarrista e bandleader Dave Heuman e rappresentano un invito ad abbandonarsi a un'esperienza sonora che risplende di un'eleganza senza tempo. Registrato ai Wrightway Studios di proprietà del fonico Steve Wright a Baltimora con ospiti quali Hans Chew e David Bergander, 'Let It All In' è un viaggio sonoro che nei suoi 45 minuti di durata trasporta l'ascoltatore in un'altra dimensione spaziotemporale: la serentià pastorale di 'How Deep It Goes', il folk blues elettrico di 'No Sanctuary Blues' (che si evolve in una jam chitarristica), il breve e meditativo strumentale 'Night Theme' (in cui è il synth del tastierista e fiatista Matthew Pierce a dominare la scena), una sorprendente 'Buffeted By Wind' dalle vicaci sonorità honky tonk anni '70, lo space rock di 'High Water Song' con coda fiatistica e soprattutto gli undici minuti in puro stile 'motorik' della title track cui si aggiungono le percussioni di Mike Kehl e Mike Lowry proiettano l'immagine caleidoscopica di un suono costantemente cangiante eppure unitario nel suo ruotare intorno ai temi della natura. Come scrive il sito The Obelisk mai prima d'ora Heumann, Pierce, il batterista Brian Carey e il bassista Corey Allendar si erano spinti così in avanti e in tante direzioni diverse: la loro arma principale, oltre allo spirito avventuroso, è la qualità delle canzoni, la cura del dettaglio melodico, vocale e strumentale che fanno di 'Let It All In' (un titolo programmatico) il disco più soddisfacente di una produzione già ricca di pezzi pregiati track list
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