WHITE JACKBOARDING HOUSE REACHGenere: Rock Etichetta: THIRD Anno: 2018 Supporto: CD
I quattro anni trascorsi dal suo precedente e secondo album solista 'Lazaretto' sono stati spesi da Jack White in una miriade di progetti musicali, artistici e discografici. Per il nuovo 'Boarding House Reach' il poliedrico musicista si e' rinchiuso in uno spartano appartamento evitando qualsiasi distrazione e circondandosi delle stesse apparecchiature che aveva a disposizione quand'era un adolescente appassionato di musica (un registratore a quattro piste con nastro da un quarto di pollice, un mixer rudimentale e qualche essenziale strumento): ha partorito tredici canzoni che ha poi registrato e prodotto tra il suo Third Man Studio di Nashville, i Sear Sound di New York e i Capitol Studios di Los Angeles aggregando un nutrito collettivo di musicisti che comprende i batteristi Louis Cato, Daru Jones e Carla Azar, i bassisti Charlotte Kemp Muhl e NeonPhoenix, i suonatori di sintetizzatore DJ Harrison e Anthony 'Brew' Brewster, i tastieristi Neal Evans e Quincy McCrary, i percussionisti Bobby Allende e Justin Poree e i cantanti Ann e Regina McCrary, Esther Rose e C.W. Stoneking. Musicisti con estrazioni tra loro diversissime, tra roots music ed elettronica, jazz e hip-hop che hanno aiutato il genietto di Detroit a confezionare il disco piu' libero della sua carriera ('L'album pop piu' radicale, sperimentale e psichedelico che vi capitera' di ascoltare da qui a molto tempo', scrive Hal Horowitz su American Songwriter). Eclettico e imprevedibile per natura, White stupisce e spiazza ancora piu' del solito in una raccolta di brani sempre mutevole in cui stipa di tutto: dal blues (con coloriture sintetiche) di 'Connected By Love' al riff zeppeliniano (con loop di batteria) di 'Respect Commander', dal parlato su base electro-funk di 'Get In The Mind Shaft' alla ballata country 'What's Done Is Done', dal pastiche jazz - hip hop - funk di 'Ice Station Zebra' alla vertigine di 'Hypermisophoniac', dall'aggressivita' alla White Stripes di 'Over And Over Again' alla malinconia della conclusiva ed essenziale 'Humoresque'. In tale caleidoscopio, scrive ancora Horowitz, l'unico trait d'union e' la voce di White, peraltro mai cosi' duttile e flessibile in passato. Come ogni suo album, in sostanza, 'Boarding House Reach' sorprende, fa discutere, provoca, coinvolge, elettrizza: solo i grandi artisti sanno smuovere e stuzzicare in questo modo gli ascoltatori track list
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