TINARIWENAMADJARGenere: World Music Etichetta: EPIT Anno: 2019 Supporto: CD
Un gruppo nomade come i Tinariwen non puo' che trovarsi a suo agio nel registrare un album 'on the road', sulla strada che dal Marocco meridionale (sede del festival del deserto Taragalte) e attraverso il Sahara occidentale porta alla Mauritania. Durante quel viaggio durato due settimane, i musicisti Tuareg hanno approfittato delle soste serali per registrare bozzetti di canzoni in un camper convertito in studio mobile, registrando nel deserto vicino a Nouakchott tredici brani con la cantante mauritana Noura Mint Seymali e con suo marito, il chitarrista Jeiche Ould Chigaly e completando poi il disco con sovraincisioni effettuate con musicisti occidentali tra cui spicca Warren Ellis dei Bad Seeds, il cui violino conferisce un'atmosfera spettrale all'iniziale 'Tenere Maloulat'. Li' e altrove il frontman dei Tinariwen Ibrahim Ag Alhabib canta - come scrive David Honigmann del Financial Times - 'di amore e guerra, di insurrezione e tradimento, di perdita e disorientamento'. La soppressione della ribellione Tuareg da parte delle autorita? islamiche diventa metaforicamente una tempesta di fuoco e fumo nella potente 'Zawal', mentre 'Amalouna' e' una esplicita chiamata alle armi, 'Kel Tinawen' (con una minacciosa chitarra acustica di Cass McCombs) dichiara ad alta voce che l'insurrezione non potra' essere fermata e 'Taqkal Tarha' (con il mandolino e il charango di Micah Nelson) lamenta i conflitti che avvelenano il mondo. E alla fine non c'e' dubbio, come conclude Honigmann, che in tutto l'album (cui contribuiscono anche Stephen O?Malley dei Sunn O))) e Rodolphe Burger.) 'i Tinariwen siano 'tornati implacabilmente al loro meglio' track list
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