RIGHT TIME

Come il compianto Charles Bradley, anche Ural Thomas e' un artista che torna alla ribalta dopo tanti anni di oblio: figlio di un predicatore della Louisiana, in gioventu' apri concerti per star come James Brown, Otis Redding e Stevie Wonder pubblicando alcuni singoli tra fine anni Sessanta e primi Settanta prima di ritirarsi dal music business (salvo qualche apparizione saltuaria dal vivo). Tornato in azione due anni fa grazie all'interessamento di un discografico di Portland e di alcuni musicisti - dj locali celebra ora il suo settantottesimo compleanno pubblicando il suo primo album contenente solo materiale originale: 'The Right Time' lo vede affiancato da una band di sette elementi, i Pain, di cui oltre al batterista Scott Magee, uno degli artefici della sua rinascita, fanno parte il sassofonista baritono Bruce Withycombe (gia' collaboratore dei concittadini Decemberists), il chitarrista jazz di Portland Brent Martens (anche al vibrafono), il bassista Arcellus Sykes, Steve Aman alle tastiere, Dave Monnie alla tromba e Willie Matheis al sax tenore, rinforzati in alcuni casi da coriste e dalla sezione d'archi Arco Quartet. Thomas non si allontana mai dalle sue radici in una collezione di undici canzoni che offrono un r&b vecchia scuola speziato di funk tra i fraseggi di Hammond di 'Slow Down', le morbide e accattivanti atmosfere Motown di 'No Distance (Between You & Me)', il falsetto doo wop di 'Smoldering Fire', il funk rock alla James Brown della title track e l'inno di speranza contenuto nella conclusiva 'Smile'. La sua storia di travagli e di rinascita non puo' lasciare indifferenti, cosi' come la musica veicolata in uno dei migliori dischi soul degli ultimi anni