Incoraggiato, come scrive lui stesso sul suo sito Internet, 'dai miei amici alla Fantasy Records', James Taylor ha deciso di cimentarsi per la prima volta nella sua cinquantennale carriera con un album di standard, 'canzoni che conosco da sempre e che per la maggior parte facevano parte della collezione di dischi della mia famiglia. La prima musica che abbia mai ascoltato da ragazzino crescendo nel North Carolina, grandi musical americani come 'Guys and Dolls', 'Oklahoma!', 'My Fair Lady', 'Brigadoon', 'Peter Pan', 'Show Boat', 'South Pacific'… Prima di iniziare a scrivere le mie cose ho imparato a suonare quei motivi, scovando sequenze di accordi per le mie melodie preferite'. Quegli arrangiamenti per chitarra sono diventati la base di questo album per cui Taylor ha chiesto aiuto al fidato collaboratore e virtuoso chitarrista John Pizzarelli ('un'enciclopedia vivente della miglior popular music prodotta in Occidente'): sono i dialoghi tra i loro strumenti a corda, registrati in un grande fienile nel mezzo delle foreste del Massachusetts, il cuore pulsante di queste versioni inedite, asciutte, eleganti e toccanti di pezzi celeberrimi come 'My Blue Heaven', 'Moon River', 'The Nearness Of You', 'God Bless The Child', 'Pennies From Heaven', 'Ol' Man River' e 'It's Only A Paper Moon' cui aggiungono tocchi preziosi ma parsimoniosi collaboratori di una vita come Jimmy Johnson (basso), Steve Gadd (batteria), Luis Conte (percussioni), Larry Goldings (tastiere), Lou Marini (sax e flauto), Walt Fowler (tromba) e i coristi Kate Markowitz, Caroline Taylor, Andrea Zonn, Dorian Holley e Arnold McCuller, mentre a Nashville hanno registrato le loro parti strumentali altri tre assi come Jerry Douglas (dobro), Stuart Duncan (violino) e Viktor Krauss (contrabbasso). Abilmente orchestrato dal produttore Dave O'Donnell, 'American Standard' è un atto d'amore e una creativa, ingegnosa reinvenzione di un patrimonio collettivo (non solo degli Stati Uniti ma di tutta l'umanità) da parte di un fuoriclasse della canzone d'autore