What In the World

Edizione italiana con bonus track. 'Osservando le leggi di questo paese completamente smantellate e il comportamento di quella persona che non voglio neppure nominare, mi sono trovato spesso a chiedermi ad alta voce cosa cavolo stia succedendo'. Così Michael McDermott stesso spiega la genesi della title track di 'What's In The World', un 'inno degli oppressi che avevo sempre sognato di scrivere' e che apre il suo nuovo disco su etichetta Pauper Sky Records: un album di puro cantautorato americano e di rock and roll onesto e diretto che riflette una volta di più la sua travagliata parabola artistica ed esistenziale ('so che conoscete la storia: contratto discografico firmato quasi subito, un po' di successo e poi una lenta e lunga discesa verso l'autodistruzione, la galera e la disintossicazione. Sono fortunato di essere ancora vivo'). Ripulito, rigenerato e rinfrancato dal solido successo riscosso in Europa (e anche in Italia) Michael suona oggi, per sua stessa definizione, 'Americana alla maniera di Chicago'. Liberatosi da tempo delle ingombranti etichette di nuovo Dylan e di nuovo Springsteen, McDermott è solo se stesso nella rockeggiante, brutale e politicizzata title track (riproposta in coda anche in versione acustica), nella deliziosa ballata 'Blue-Eyed Barmaid' (in cui i classici ruoli del barista confessore e del cliente dal cuore infranto si ribaltano, e in cui riesce a citare contemporaneamente Nietzsche e i Del Amitri), nella tenera e pianistica 'Die With Me', in una 'Positively Central Park' dylaniana fin dal titolo e nella ribalda esplosione fiatistica e rock di 'Contender' (che rievoca il Marlon Brando di 'Fronte del porto): suggestioni letterarie, musicali e cinematografiche che ispessiscono ulteriormente la robusta stoffa poetica e musicale di un disco in cui il jingle jangle elettrico alla Tom Petty si alterna a deliziosi quadretti di fingerpicking acustico esprimendo il talento maturo e rifiorito di uno dei migliori songwriter della sua generazione