EYELIDSAccidental FallsE' stato l'ex R.E.M. Peter Buck a incaricarsi della produzione del quarto album degli Eyelids, quintetto originario di Portland che comprende membri dei Guided By Voices, dei Decemberists e delle band di Elliott Murphy e Stephen Malkmus: un disco particolare e intrigante in cui Chris Slusarenko, John Moen e compagni collaborano nell'arco di 13 canzoni con Larry Beckett, già paroliere di Tim Buckley che ha messo a disposizione sue opere inedite oltre a scrivere appositamente alcuni nuovi testi inediti; e proprio una cover del leggendario cantautore, 'Found At The Scene Of A Rendezvous That Failed', è una delle gemme di 'The Accidental Falls', che nella surreale e orchestrata title track si ispira nel testo all'opera dello scrittore tedesco Johann Wolfgang von Goethe. I contributi strumentali di Tucker Martine (Decemberists, My Morning Jacket, Neko Case) e Heba Kadry (Deerhunter, Bjork), che hanno rispettivamente missato e masterizzato il disco, oltre che dello stesso Buck, aggiungono sfumature e spessore al rock ad alta densità chitarristica della band dell'Oregon (oltre a Moen e Slusarenko anche Jonathan Drews suona la chitarra, con Jim Taltstra al basso e Paulie Pulvirenta alla batteria), in canzoni dai riff scintillanti che evocano tanto i classici di Alex Chilton con i Big Star come i primi R.E.M. o gli XTC dell'ultimo periodo senza dimenticare, come scrive Bob Fish su Folk Radio, i Teenage Fanclub, i Posies e i Byrds. E' rock and roll gioioso, rumoroso e catartico, il loro, che in 39 densi minuti ingloba la psichedelia in stile 'Paisley' di 'Dream', 'River' e '1 2 3', la cacofonia energica di 'Ceremony', una 'Starlight Limelight Machine' decisamente 'remiana', una 'Mermaid Blues' che evoca i Love, una brevissima 'Monterey' che paga esplicito tributo a Elliott Smith e una 'Passion' che, annota ancora Fish, non avrebbe sfigurato in 'Sweetheart Of The Rodeo' track list
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