DYBDAHL THOMASFEVER'Il nostro obiettivo era abbastanza semplice', ha spiegato il cantautore norvegese Thomas Dybdahl a proposito del nuovo album 'Fever', opera 'do it yourself' di un artista che nel recente passato ha collaborato con tanti musicisti e produttori di prestigio: 'Volevamo fare un disco chitarristico e pieno di soul che non sembrasse affatto un disco chitarristico e che al tempo stesso suonasse fresco e antico. Con una buona scrittura e un ritmo che ti spinga a ballare, preferibilmente'. Nello studio che i due posseggono sulla costa occidentale norvegese, Dybdhal e il produttore urban/hip hop Håvard Rosenberg - una strana coppia, che ha già dimostrato in passato di funzionare - hanno ascoltato a ripetizione Nina Simone, Sam Cooke, Bill Withers, Serge Gainsbourg, Aretha Franklin, Ray Charles, Bobbie Gentry e Sly Stone ma anche D’Angelo, Raphael Saadiq e Michael Kiwanuka, arrivando a sviluppare il suono che volevano e suonando tutto da soli, basso e batteria compresi: messa in disparte la fedele chitarra acustica che caratterizzava i suoi dischi precedenti e imbracciata una Telecaster elettrica collegata a un vecchio registratore Tandberg su cui genitori e zii avevano registrato conversazioni private che hanno ispirato il primo singolo '45', Thomas si è liberato della sua immagine di cantautore malinconico per dare sfogo al suo amore per il soul e per il funk, badando al groove e non solo alla melodia. 'Realizzare tutto il disco per conto nostro ci ha dato un grande senso di libertà', sottolinea. 'E anche se questo album sconfesserà le aspettative di qualcuno, si tratta del mio disco più personale fino ad oggi' track list
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