Just Like Gravity

Secondo album di studio dei CPR pubblicato nel giugno del 2001 dalla indie Gold Circle e a lungo fuori catalogo prima di questa opportuna ristampa a cura della BMG, 'Just Like Gravity' vede il trio composto da David Crosby (voce, chitarre acustiche ed elettriche), da suo figlio James Raymond (voce, piano, synth, organo, armonica, percussioni, chitarra acustica, marimba e moog bass) e dal virtuoso Jeff Pevar (voce, chitarre acustiche ed elettriche, mandolino) riproporre a tre anni di distanza dal debutto la sua dinamica e coinvolgente musica di stampo jazz rock con inserti di acid folk e di psichedelia. Un suono 'ecologico', aperto, da grandi spazi naturali e mentali, che in 'Map To Buried Treasure' paga pegno agli amatissimi Steely Dan mentre la semplicità acustica della title track, le scale jazzate di 'Kings Get Broken', la delicata malinconia di una perfetta ballata californiana come 'Eyes Too Blue', una 'Coyote King' in cui il fraseggio pianistico di Raymond ricorda i Little Feat e una magnetica 'Climber' che riporta in mente i momenti gloriosi di 'Guinnevere' e 'Traction In The Rain' conferiscono sostanza a un album al livello del suo eccellente predecessore, anche stavolta registrato con la collaborazione di grandi musicisti quali il batterista Steve DiStanislao, il bassista Leland Sklar e il flautista Steve Tavaglione. Il progetto CPR sarebbe arrivato a conclusione poco dopo, ma fortunatamente lo splendido dialogo musicale con Raymond (e talvolta Pevar) caratterizza ancora oggi una parte della produzione solista e dell'attività concertistica di Crosby. Il libretto include nuove note di copertina a cura del giornalista e scrittore Steve Silberman