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Il nuovo disco del John Butler Trio che emerge a quattro anni di distanza da 'Flesh & Blood' e', nelle parole del bandleader australiano, 'un disco un po' piu' estremo, un po' piu' dark o moderno di quanto vi potreste aspettare, ma con un suono fresco e che guarda avanti'. Contiene, aggiunge Butler, 'piccole canzoni folk' un po' contorte e manipolate ma anche produzioni piu' ambiziose che abbracciano territori sonori piu' vasti. Con il bassista Byron Luiters e il percussionista Grant Gerathy, John forma un trio che si ritrova a memoria, ma questa volta il cantante, autore e chitarrista - affiancato dal quotato produttore e fonico Jan Skubiszewski - ha spesso lavorato da solo in studio di incisione, riflettendo cosi' il carattere decisamente personale e autobiografico delle nuove composizioni: 'Home', spiega, 'e' ispirato dai tanti tour che ho fatto in questi anni e dall'ironica doppiezza di una situazione in cui ti ritrovi a concretizzare i tuoi sogni mentre sei lontano dalle persone che ami di piu''. Indubbiamente si tratta di un coraggioso salto in avanti, in cui le radici folk e blues della sua musica si contaminano con l'elettronica e con l'hip hop; a partire dalla title track rappresenta 'un viaggio di scoperta di se stessi e di rinascita artistica' che conferma il carattere avventuroso e lo spirito irrequieto di questo artista la cui musica autenticamente globale incarna da sempre un anelito di liberta' e la voglia di esplorare un mondo senza frontiere