BIG STARIn SpaceDopo avere registrato, nei soli quattro anni in cui rimasero insieme (1971-1974), tre album considerati unanimemente dei capolavori pionieristici del power pop e del rock chitarristico tinto di r&b, i Big Star rinacquero 18 anni dopo in una nuova formazione in cui ai membri originali Alex Chilton (voce e chitarra) e Jody Stephens (batteria) si affiancarono Jon Auer dei Posies alla chitarra e il bassista/polistrumentista Ken Stringfellow. A partire dai primi anni Novanta il quartetto si distinse per ottime performance dal vivo (che la Omnivore ha documentato con ‘Live In Memphis’), ma nel 2005 la loro collaborazione sfocio’ anche in un inatteso disco in studio, ‘In Space’, pubblicato dalla Ryko (il cui direttore artistico Jeff Rougvie ricorda come ‘il progetto per cui ottenni piu’ facilmente un’approvazione da parte dei miei capi’): registrati agli Ardent di Memphis dove la band aveva mosso i primi passi in studio, i dodici brani (11 originali e una cover accelerata di ‘Mine Exclusively’ degli Olympics) vedevano i Big Star scrivere un nuovo capitolo della loro storia (tra l’omaggio ai Beach Boys di ‘Hung Up With The Summer’, la disco funk di ‘Love Revolution’ e l’r&b grezzo e spontaneo di ‘A Whole New Thing’ e ‘Do You Wanna Make It’: tutte firmate da Chilton) e onorare al contempo il suo passato (‘Best Chance We’ve Ever Had’, ‘February’s Quiet’, ‘Lady Sweet’, ‘Turn My Back On The Sun’). Da tempo ricercato sul mercato collezionistico dove aveva raggiunto valutazioni stellari, l’album torna in circolazione grazie alla stessa Omnivore in una versione rimasterizzata ed espansa con 6 bonus tracks (cinque demo e missaggi alternativi finora inediti piu’ ‘Hot Thing’, finora disponibile solo nell’antologia Ryko ‘Big Star Story’ ormai fuori catalogo) e note di copertina che includono interventi di Auer, Stringfellow, Stephens e Rougvie, oltre che del fonico e coproduttore del disco Jeff Powell e dell’assistente fonico degli Ardent Studios Adam Hill track list
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