'Amateur Theater' completa, per Dustin Welch (figlio del celebre cantautore Kevin), una trilogia iniziata nel 2009 con il suo album di debutto 'Whisky Priest' e proseguita nel 2013 con 'Tijuana Bible': in queste nuove dodici canzoni il trovatore texano continua a sviluppare un suono che gli si e' materializzato nelle orecchie in sogno e che lui stesso definisce 'un caotico ma surrealmente armonioso vortice di folk sgangherato, blues sincopato, gypsy jazz e rock trascinante allo stesso tempo crudo, grintoso e arcaico ma in qualche modo anche futuristico: un po’ come se un'orchestra fantascientifica suonasse a una festicciola di campagna o in una bettola postapocalittica'. Un teatro amatoriale gli e' sembrato un luogo simbolico piu' appropriato di una chiesa per convogliare questo sound avventuroso che a piu' riprese si fa piu' tenebroso che nelle due puntate precedenti della saga ma in cui per fortuna si intravede anche la luce alla fine del tunnel. Welch rielabora tutti i libri di letteratura, filosofia e storia che ha studiato e approfondito in questo album il cui viaggio metaforico richiama esplicitamente anche la Divina Commedia dantesca: 'Il primo disco', conferma, 'rappresentava la discesa all'inferno, il secondo il purgatorio e questo una sorta di redenzione che spesso riflette la mia stessa vita e le mie esperienze. In tutte queste canzoni, pero', il personaggio e' semplicemente l'archetipo di chiunque ricerchi la verita', una qualche forma di valore e un riscatto dell'anima'. Dalla minacciosa apertura di 'Stick To The Facts' alla preghiera conclusiva di 'Far Horizon', 'Amateur Theatre' - registrato a partire dal 2014 tra Copenhagen, Austin, Nashville e Norman, Oklahoma, e a cui hanno collaborato colleghi come John Fullbright, John Hadley, Javi Garcia, Jamie Lin Wilson, Jeremiah Nelson, Jeremy Nail, Mark Germino, Scotty Melton e Chris Luedeke - traduce le ambizioni letterarie dell'autore in brani di potente immaginazione, nei pezzi scritti con Welch Sr. (l'amara e riflessiva 'Man Of Stone' e la positiva 'After The Music', oltre alla succitata 'Far Horizon') come nella 'Dresden Snow' firmata assieme a Bill Carson e a Cary Ann Hearst degli Shovels And Rope