E' la solita, affidabilissima Cherry Red a raccontare in un triplo CD con 84 brani e un libretto di 52 pagine zeppo di informazioni bio-discografiche, foto rare e memoriabilia d'epoca i prodromi e le origini della psichedelia britannica nel 1966, l'anno della rivoluzione beatlesiana annunciata da 'Revolver' e durante il quale anche i sudditi della regina - spinti da un pioniere e agitatore culturale come l'americano Kim Fowley - cominciavano a sperimentare suoni sempre più avventurosi dilatando e scomponendo i confini del beat e della canzone pop. Un ruolo importante lo ebbero i californiani Misunderstood, da poco trasferitisi nell'isola e qui presenti con il brano 'I Unseen', il cui sound incendiario esercitò una notevole influenza sulle band e sugli artisti locali, mentre gli Yardbirds (qui con 'Shape Of Things') continuavano a sviluppare in direzioni imprevedibili il loro sound, il loro nuovo manager Simon Napier-Bell invitava i giovani John's Children a diventare il primo gruppo psichedelico inglese e la mod band Creation trasformava la sua musica in un ambizioso art pop. Sono solo alcuni dei protagonisti di questa splendida raccolta che include classici e oscurità psichedeliche e 'freakbeat' pubblicate in quei turbolenti e creativi dodici mesi, e in cui figurano anche incisioni d'epoca di nomi noti e notissimi come Kinks, Hollies , Animals, Pretty Things, Zombies, Moody Blues, Graham Bond Organisation, Manfred Mann, Move, Tremeloes, Sorrows, Keith Relf e Arthur Brown, prime registrazioni di future star come David Bowie, Marc Bolan, Slade, Bee Gees, Rod Stewart e Al Stewart e brani di culto o all'epoca inediti di nomi come Action, Fleur-De-Lys, Koobas, Mick Softley, Mindbenders, Just Five, Downliners Sect, Flies e di altre band e solisti semidimenticati e assolutamente meritevoli di riscoperta