STARR RINGOWhat's My NameC'e' quasi una reunion virtuale dei Beatles nel nuovo album di Ringo Starr (il ventesimo disco solista del batterista) 'What's My Name': il pezzo piu' atteso e chiacchierato della raccolta, 'Grow Old Along With Me', e' infatti una canzonelasciata incompleta da John Lennon nei suoi ultimi anni di vita e archiviata nei suoi cosiddetti 'Bermuda Tapes', che l'ex produttore del musicista Jack Douglas ha messo a disposizione di Ringo: Starr ha registrato il brano, una toccante dichiarazione d'amore di Lennon a Yoko Ono, chiamando in studio anche Paul McCartney (che ha contribuito suonandovi il basso e con una piccola parte vocale) mentre l'arrangiamento d'archi scritto da Douglas richiama volutamente una linea melodica di 'Here Comes The Sun' di George Harrison. Macca e' solo il nome piu' illustre di un cast di ospiti come sempre impressionante (Ringo, si sa, e' abituato a fare le cose 'con un piccolo aiuto dei suoi amici') di un disco che Ringo ha registrato nel suo home studio e a cui hanno collaborarto in veste di autori il cognato Joe Walsh (che firma 'Gotta Get Up To Get Down') e Dave Stewart e l'ex Heartbreakers Benmont Tench oltre ai membri attuali della sua All-Starr Band Steve Lukather (che ha scritto con lui 'Magic'), Colin Hay (coautore della title track, un gioioso e rumoroso rock and roll autobiografico che prende spunto da una frase e da un ritornello che Ringo e' solito ripetere nei suoi concerti), Richard Page, Edgar Winter e Warren Ham, mentre Sam Hollander ha contribuito alla scrittura di 'Thank God For Music' e di 'Better Days' track list
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