SPRINGSTEEN BRUCEWESTERN STARSGenere: Rock Etichetta: sony Anno: 2019 Supporto: CD
Dopo cinque anni di silenzio discografico, ecco finalmente il nuovo attesissimo e gia' molto chiacchierato nuovo album 'solista' di Bruce Springsteen: il rocker e cantautore del New Jersey lo ha registrato per la verita' con una ventina di musicisti che includono componenti attuali e del passato della E Street Band come David Sancious (tastiere, che non suonava con lui dagli anni '70), Patti Scialfa (che canta e contribuisce agli arrangiamenti vocali di quattro brani), Soozie Tyrell (violino) e Charlie Giordano (tastiere e fisarmonica), oltre a Jon Brion (produttore di Fiona Apple e di Kanye West, che qui suona celesta, Moog e Farfisa) e a Ron Aniello, che produce il disco e vi suona basso, tastiere e altri strumenti. E' stato lo stesso Springsteen a citare certe classiche produzioni pop orchestrali che negli anni Sessanta emergevano dagli studi di Los Angeles e della California meridionale per spiegare il suono di 'Western Stars', facendo i nomi di grandi protagonisti del periodo come Glen Campbell e Jimmy Webb: ma al di la' dei ricchi (e talvolta ridondanti) arrangiamenti orchestrali la sua scrittura resta comunque riconoscibile in canzoni che, come racconta Giampiero Di Carlo su Rockol, parlano di 'attori, stuntman, autostoppisti, cowboy, viandanti', protagonisti sbandati e in cerca di riscatto di storie ambientate a Nashiville, Tucson, Hollywood e Sundwon. L'impianto cinematografico del racconto e delle musiche (fin dai primi ascolti 'Hello Sunshine' ha ricordato a tutti la versione che Harry Nillson incise di 'Everybody's Talkin'' per 'Un uomo da marciapiede') lascia una impronta in tutte e tredici le tracce della raccolta, tra l'omaggio esplicito all'amato Roy Orbison di 'There Goes My Miracle' e una 'Tucson Train' che e' forse l'unico episodio a ricordare esplicitamente la E Street Band. Aleggia invece il fantasma benevolo di Burt Bacharach in 'Sundown' e un sapore tex mex in 'Sleepy Joe's Cafe'', mentre il banjo di 'Hitch Hinkin'', i fiati di 'The Wayfarer', la lap steel protagonista della maestosa 'Western Stars' e di diversi altri episodi, il pianoforte di 'Drive Fast (The Stuntman)' e la chitarra 'twang' di 'Stones' creano un efficace contrappunto country roots e cantautorale ai suoni pieni e 'pop' scelti in sede di produzione e un tappeto sonoro incisivo per la splendida voce di Bruce, che riscopre la sua vena piu' acustica in 'Somewhere North Of Nashville' e quella piu' intimista nel delicato finale di 'Moonlight Motel', ultima tappa di un inquieto ma alla fine rinfrancante viaggio che ha per protagonista una articolata galleria di personaggi on the road. E' uno Springsteen diverso dal solito e anche sorprendente, quello di 'Western Stars', che con questo album apre orizzonti musicalmente inediti alla sua poetica e alla sua visione artistica ancora intatta e ispirata track list
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