DOCK OF THE BAY SESSIONS

Le celebrazioni del cinquantesimo anniversario dell'uscita di '(Sittin' On) The Dock Of The Bay' offrono alla Rhino l'opportunita' di rivisitare le ultime sedute di registrazione del leggendario cantante soul di Macon, prima che l'incidente aereo del 10 dicembre del 1967 ne troncasse la vita e una carriera che, dopo la straordinaria apparizione a giugno al festival di Monterey, era giunta all'apice. Compilata con il contributo di Roger Armstrong della Ace e del biografo di Redding Jonathan Gould con il pieno appoggio degli eredi del musicista, questa antologia di dodici brani raccoglie pezzi gia' editi in una miriade di album postumi e compilation ma per la prima volta assemblati in modo da comporre quello che avrebbe potuto essere il nuovo LP dell'artista afroamericano. 'Questo album', scrive il giornalista Bob Stanley nelle note di copertina, 'e' il primo indizio di un nuovo Otis Redding, quello che aveva annichilito il pubblico in Europa e conquistato una platea per lui del tutto nuova al Monterey International Pop Festival': lo si coglie pienamente nel funk minimale di 'Hard To Handle' e in una 'Gone Again' che sotto il profilo testuale rivela l'ammirazione che Otis nutriva nei confronti di Bob Dylan, mentre la cover di 'Amen' degli Impressions dimostra che il soul singer non aveva dimenticato le sue radici gospel; pezzi come 'Love Man' confermano la sua voglia di far ballare il pubblico e ballate come 'I've Got Dreams To Remember' (il cui testo Redding scrisse adattando una poesia scritta dalla moglie Zelma) il suo desiderio di commuovere ed emozionare. Ad aprire la scaletta e' proprio '(Sittin' On) The Dock Of The Bay', una delle ultime canzoni scritte da Otis che nel marzo del 1968 raggiunse il vertice delle classifiche (primo numero uno postumo nella storia delle chart americane) vendendo oltre 4 milioni di copie, qui riprodotta nella versione monofonica originale (sono solo due i pezzi in stereo inclusi nella scaletta)