QUIET RIVER OF DUST VOL. 2

Polistrumentista negli Arcade Fire nonche' compositore e produttore discografico, con 'Quiet River Of Dust Vol. 1' il canadese Richard Reed Parry da' alle stampe - in occasione dell'equinozio d'estate - il secondo di due album ispirati da un viaggio in Giappone e dal buddhismo: parte di un progetto audiovisivo volto a rappresentare una 'musica delle sfere' che prende la forma di 'mondi fluttuanti, incarnazioni a 360 gradi della memoria e traduzioni in realta' virtuale di vecchie foto di famiglia', forma un continuum con il primo volume pubblicato il giorno del solstizio d'autunno del 2018, fornendo una prospettiva diversa 'sullo stesso, prismatico mondo di canzoni'. Pulsazioni ipnotiche e sognanti armonie vocali in stile Beach Boys si amalgamano in un progetto nel quale miti folklorici giapponesi, poesie di morte e musica folk britannica sono 'gli affluenti di un fiume in cui l'avanguardia del ventesimo secolo incontra l'arte tradizionale di comporre canzoni' nell'ambito di un'esperienza meditativa, multisensoriale e panoramica. Il secondo volume di 'Quiet River Of Dust' rappresenta la sponda piu' interiore e riflessiva del fiume, a partire dall'elegiaca fanfara di apertura in cui suonano i vecchi compagni di band del padre di Reed (scomparso quando lui era un bambino): la musica del disco deve molto a quella del genitore di Richard, anche se non si tratta di folk inteso in termini tradizionali e neppure dell'alt rock degli Arcade Fire: il suono e' stratificato, ma al tempo stesso minimalista, soffice e gentile, un 'giardino sonoro di meravigliosi colori' alla cui creazione hanno contribuito Laurel Sprengelmeyer dei Little Scream, Stef Schneider della Bell Orchestre, Dallas Good dei Sadies, Yuka Honda delle Cibo Matto, Amedeo Pace dei Blonde Redhead, il fonico Tchad Blake, il compositore Nico Muhly e Aaron e Bryce Dessner dei National