DELTA

Quarto album di studio dei Mumford & Sons, 'Delta' e' stato registrato ai Church Studios di Londra con la produzione di Paul Epworth: frutto di session informali a base 'di musica, sigarette e divertimento' a cui hanno preso parte un centinaio di persone tra cui i cantautori americani Maggie Rogers e Gill Landry (i cui contributi sono sopravvissuti all'editing finale), e', nelle parole di Marcus Mumford e compagni, un disco 'piu' tenero, introspettivo e riflessivo' del precedente 'Wilder Mind': pur non rinunciando ai gioiosi crescendo che da sempre caratterizzano il quartetto tratta anche, come ha spiegato il tastierista Ben Lovell, temi gravi come 'morte, divorzio, droga e depressione'. Rispetto al predecessore, vede la band tornare a utilizzare gli strumenti acustici che ne hanno fatto inizialmente il nome piu' popolare del folk revival internazionale, ma usati intenzionalmente in modo non convenzionale in canzoni che incorporano anche elementi di rap, di jazz e di musica elettronica. Epworth, produttore di Adele, Coldplay e Florence and the Machine, ha incoraggiato i quattro a esplorare nuovi territori sonori filtrando i loro strumenti (tra cui il banjo e le chitarre acustiche che caratterizzavano il loro sound degli esordi) con effetti che li rendono spesso irriconoscibili (si ascolti il singolo 'Guiding Light'): non sono piu' una folk band, Mumford & Sons, ma un gruppo rock senza frontiere, abituato ormai a riempire stadi e arene e per nulla preoccupato di tradire, da un disco all'altro, le aspettative del pubblico. Cosicche' anche 'Delta' diventa un disco da ascoltare con attenzione e senza preconcetti di sorta