MELLENCAMP JOHNOrpheus DescendingL'assaggio offerto dal singolo "Hey God", tesa, intensa e aggressiva ballata rock/country/blues contraddistinta da sferzanti chitarre elettriche, una tagliente slide e uno straziante violino in cui il cantautore dell'Indiana denuncia la piaga dell'uso folle e incontrollato delle armi negli Stati Uniti, ha fatto venire l'acquolina in bocca ai fan del "little bastard", che si presenta in ottima forma a non molta distanza da "Strictly A One-Eyed Jack". Lo sguardo amaro e impietoso di Mellencamp sulla società contemporanea prosegue in brani come "The Eyes Of Portland" (già proposta di recente dal vivo), tasselli di un progetto artistico coerente e ancora ispirato di cui "Orpheus Descending", autoprodotto dal musicista e registrato nel suo Bellmont Mall Studio, rappresenta un altro capitolo importante. La sua voce sempre più arrochita dagli anni, dagli acciacchi e dalle sigarette e una formidabile band che da tanti anni lo assecondano marchiano a fuoco un altro piccolo capolavoro di folk'n'roll americano zeppo di "dustbowl ballads" per i tempi moderni
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