LEE BOYSLIVE ON THE EAST COASTGenere: R&B Etichetta: M.C.RECORDS Anno: 2019 Supporto: CD
Cuochi musicali di prim'ordine, quando si tratta di cucinare un 'gumbo' speziato in cui il gospel si mescola con il soul, il blues, il funk e il rhythm&blues, i Lee Boys - tra i nomi di punta del 'sacred steel' contemporaneo, sviluppatosi sulle fondamenta della musica suonata e cantata nelle chiese pentecostali americane degli anni Trenta del secolo scorso e che utilizza la pedal steel come strumento principale - interrompono un silenzio discografico durato sette anni con un disco dal vivo registrato nel 2018 nell'arco di tre diversi concerti (al Rives Theater di Martinsville in Virginia, al Suwannee Roots Festival di Live Oak in Florida e all'Allan Laws 'Thanksgathering' di Winston Salem, in North Carolina). La famiglia composta da Alvin Lee (chitarra), dai suoi fratelli Derrick e Keith (voci), dai nipoti Alvin Cordy Jr. (basso a sette corde), Earl Walker (batteria) e Roosevelt Collier (pedal steel) e da Chris Johnson, giovane suonatore di pedal steel proveniente come loro da Miami, sono dal vivo una forza della natura che ha stregato colleghi blasonatissimi come Allman Brothers Band, B.B. King, Buddy Guy, Robert Plant, Robert Randolph, Derek Trucks, Mavis Staples, Gov't Mule, Blind Boys Of Alabama, Black Crowes, John Legend e Roots, come conferma questo disco contenente anche diverse canzoni mai apparse prima sui loro album di studio: un esaltante mix di brani originali, cover e brani tradizionali, il set include una formidabile 'Walk With Me' di oltre otto minuti di durata e il blues di 'Don't Let The Devil Ride' in cui e' proprio Johnson a scatenarsi al suo strumento, ma non sono da meno pezzi firmati dal gruppo come il funky di 'Come On Help Me Lift Him Up', lo shuffle travolgente di 'Testify' (ripresa dal precedente album di studio) e 'Lord Help Me Hold Out', entrambe contraddistinte dalla chitarra solista dell'ospite Nick Lollar, mentre e' l'armonicista Isaac Corbert a lasciare un segno profondo in una 'You've Got To Move' eseguita alla velocita' della luce. 'Energia e passione contagiose', come scrive Jim Hynes sulla rivista Elmore Magazine, che impedisce di ascoltare restando fermi. Il 'Sacred Steel' sara' anche un genere di nicchia, ma - anche se non si appartiene ad alcuna congregazione religiosa - e' impossibile non farsi trascinare, coinvolgere e commuovere da una musica cosi' vitale, ricca di storia ma assolutamente contemporanea: consigliato agli amanti della miglior musica afroamericana come ai seguaci della scena jamband track list
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