HAWKWINDRoadhawksEsoteric Recordings e Atomhenge, depositaria del catalogo degli Hawkwind, ristampano 'Roadhawks', celebre e classica compilation che nel 1976 faceva il punto sulla prima fase di carriera della band britannica portabandiera dello space rock a tinte heavy e progressive pescando dai suoi primi cinque album e aggiungendo in scaletta due singoli allora inediti su LP come 'Silver Machine' (numero tre nelle classifiche britanniche) e 'Urban Guerilla' (45 giri ritirato frettolosamente dal mercato dopo alcuni attentati dinamitardi ad opera dell'IRA). Fu lo stesso Dave Brock, all'epoca, a curare il remix e l'editing di alcuni brani includendo nella raccolta una versione precedentemente inedita e dal vivo di 'You Shouldn't Do That', decisamente più breve (sette minuti) e più veloce dell'originale pubblicato sul secondo album 'In Search Of Space' e registrata durante lo stesso show da cui venne estratto in gran parte il live 'Space Ritual' (da cui il brano venne escluso per una interruzione a metà registrazione, qui colmata da un intermezzo strumentale inciso in seguito): ciliegina sulla torta di un album assai amato dai fan, da tempo fuori catalogo e mai pubblicato prima d'ora su CD, che in questa nuova edizione con copertina apribile e rimasterizzata utilizzando le matrici originali conservate negli archivi della United Artists include anche una replica del poster del celebre grafico Barney Bubbles incluso nella prima tiratura dell'LP. Nelle sue otto tracce collocate in sequenza cronologica, la raccolta sintetizza l'età dell'oro della band dai primi anni '70 alla metà del decennio (quando nel gruppo militava ancora Lemmy, licenziato dopo l'uscita dell'epocale 'Warrior On The Edge Of Time') a partire dal primo brano dell'album di debutto 'Hurry On Sundown' (un atipico e saltellante pezzo per chitarra acustica distante dallo stile classico della band e che Brock eseguiva prima della nascita degli Hawkwind) proponendo, oltre ai brani già citati, la contemporana, poco nota e rumoristica 'Paranoia', la classica 'Space Is Deep' dall'album 'Doremi Fasol Latido', lo strumentale 'Wind Of Change' da 'Hall Of The Mountain Grill' in cui svetta come protagonista il violinista e tastierista Simon House e 'The Golden Void', privata della sua prima parte 'Assault And Battery' ma magistralmente legata al pezzo che la precede track list
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