HARVEY P JDry - DemosNel 1992 le prime mille copie su CD e le prime cinquecento su vinile di 'Dry', album di debutto di PJ Harvey, contenevano un 'bonus disc' con le versioni demo di tutti i brani inclusi nella scaletta definitiva, per la prima volta commercializzato oggi come prodotto a se stante dopo quasi trent'anni di assenza dal mercato. Presentato in CD formato digipack apribile a 'portafoglio' e con una copertina 'alternativa' rispetto a quella dell'album realizzata utilizzando alcuni scatti inediti in bianco e nero che Maria Mochnacz effettuò durante la stessa session fotografica, 'Dry-Demos' contiene, disposti nella stessa sequenza, i provini delle undici canzoni incluse in un disco che la rocker e cantautrice spiegò in seguito di avere affrontato come se si trattasse della sua unica chance. 'Per questo, ci misi dentro tutto quello che avevo. Fu un disco davvero estremo'. Billy Wyman lo descrisse allora su Entertainment Weekly come un 'torrido ritratto del lato scuro della psiche femminile', mentre sul Los Angeles Times Robert Hilburn scrisse che si collocava 'da qualche parte tra un classico istantaneo e un seducente biglietto da visita che annuncia l'arrivo di una nuova e straordinaria artista'. Le versioni demo, nude e crude, delle canzoni accentuano se possibile il carattere di urgenza e brutale onestà di pezzi 'selvaggi e disperati' (così li definisce il blog Pensiero Secondario) come 'Oh My Lover', 'Dress', 'Sheela-Na-Gig' e 'Joe'. La sua pubblicazione rappresenta la prima tappa di una campagna di ristampe dell'intero catalogo di Polly Jean che prevede la pubblicazione separata anche di tutti i suoi demo track list
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