LOVE & THE DARK

Nato nel contesto di una situazione familiare che definire drammatica sarebbe un eufemismo (la morte della madre alcolista, la bancarotta finanziaria del padre, la sclerosi multipla della sorella che ha dato vita a un bimbo affetto da deficit cerebrale), l'album di debutto di Jason Hawk Harris, gia' con gli Show Ponies, tiene fede al titolo 'Love & The Dark' con una raccolta di canzoni che rappresentano una 'narrativa personale sui temi della morte, della battaglia personale e della dipendenza' (lui stesso ha avuto grossi problemi con l'alcol) e che parlano 'di una vita ricostruita e riassemblata'. E' un sommesso andamento tra il country e il bluegrass (ma capace di eludere generi ed etichette) a dettare il ritmo nella graffiante 'The Smoke And The Stars', nel countrypolitan nashvilliano di 'Cussing At The Light' (con la bella voce di Natalie Coles di contrappunto), nella grintosa 'I'm Afraid', nel gioioso roots pop di 'Red Room Blues' (in duetto con la cantautrice folk - bluegrass Rachel Baiman, presente anche nella ballata dark 'Phantom Limb'), nelle esplicitamente autobiografiche 'Confused' e 'Giving In' e nell'accorata 'Grandfather' (che fa riferimento anche alla strage avvenuta nel parigino Bataclan durante il concerto degli Eagles Of Death Metal). E non c'e' dubbio che, come scrivono le note di presentazione, 'Love & The Dark' sia 'un disco ipnoticamente convincente', e che il cantautore cresciuto a Houston e oggi di base a Los Angeles sia un musicista molto interessante, che con la sua musica non ha paura di esporsi in prima persona e di rischiare