HANGING STARSOn A Golden ShoreRieccoli, gli inglesi che suonano come un gruppo cosmic country americano a cavallo tra i '60 e i '70, tra Laurel Canyon e San Francisco: gli Hanging Stars ripartono da dove avevano terminato con il precedente "Hollow Heart", registrando ancora una volta al Clashnarrow Studio dell'ex Orange Juice Edwyn Collins in Scozia ma sempre con la mente rivolta prevalentemente oltreoceano. Richard Olson (voce e chitarra),Paulie Cobra (batteria), il polistrumentista Patrick Ralla e il nuovo bassista Paul Milne ci hanno messo solo otto giorni a fissare su nastro queste 11 canzoni suonate in gran parte dal vivo in studio e con un approccio da "buona la prima", mentre con la sua pedal steel Joe Harvey-Whyte è intervenuto in seguito da Londra: hanno ancora nei Byrds e nei Flying Burrito Brothers, nei New Riders Of The Purple Sage, in CSN e nei Big Star i loro numi tutelari, i cinque londinesi, che però aggiungono stavolta al menù dosi più massicce di rock e di psichedelia, folk, classico pop britannico e persino qualche tocco latineggiante ("Silver Rings"), oscillando tra i bongos e i flauti di Pan di "Golden Shore" e il banjo incalzante di "No Way Spell" ma anche tra melodie velvettiane e chitarre alla Tom Verlaine che spostano gli orizzonti anche sull'altra costa degli Stati Uniti track list
Potrebbe anche interessarti | ||||||||||||||||
Newsletter
|