GROUNDHOGSThank Christ For The Bomb + BONUSCompie cinquant'anni nel maggio di quest'anno 'Thank Christ For The Bomb', terzo album dei Groundhogs allora pubblicato dalla Liberty e ora ristampato dalla Fire Records con l'aggiunta di cinque bonus tracks. Tony McPhee (chitarre e voce), Peter Cruickshank (basso) e Ken Pustelnik (batteria) realizzarono con quell'opera un disco di heavy blues con inclinazioni prog considerato un progenitore del punk e del grunge, un 'semi concept' visionario e apocalittico suddiviso in due parti distinte, che nella prima facciata affontava il tema della paura dell'olocausto nucleare ai tempi della Guerra Fredda e nel secondo l'alienazione urbana nella Londra dell'epoca. A parte l'epica title track aperta da un recitato, i brani sono brevi e concisi (solo la semiacustica 'Garden' supera i cinque minuti), e grazie anche al fonico Martin Birch (reduce da 'Deep Purple In Rock') il sound è grintoso, incisivo e non lascia un attimo di tregua tra il riff di basso di 'Status People', una scatenata 'Rich Man, Poor Man' e una 'Eccentric Man' che Julian Cope sul sito Head Heritage paragona a una versione power trio di Captain Beefheart. Un piccolo capolavoro giustamente segnalato da Classic Rock tra i trenta migliori album di British rock blues di tutti i tempi, che rivelava in McPhee un grande musicista non ingabbiato negli schemi del blues revival e che in questa edizione si arricchisce di cinque brani registrati dal vivo o per BBC Radio One (tra questi una lunga versione di 'Soldier' eseguita per il programma 'In Concert' dell'emittente pubblica britannica) track list
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