GREEN PETEREnd Of The GameQuattro bonus tracks arricchiscono la versione del cinquantenario pubblicata dalla Esoteric di 'The End Of The Game', primo album solista di Peter Green che lo registrò nel giugno del 1970 (un mese dopo avere lasciato i Fleetwood Mac) pubblicandolo nel dicembre di quell'anno per la Reprise. Con l'assistenza di Zoot Money (tastiere), Alex Dmochowski (basso), Nick Buck (organo) e Godfrey Maclean (percussioni) il grande chitarrista realizzò un disco interamente strumentale i cui brani (a partire dai nove minuti iniziali di 'Bottoms Up', con la sei corde di Green in volo libero e la sezione ritmica che segue metriche jazzate) sono in realtà frammenti di una lunga jam di studio all'insegna dello sperimentalismo, con strutture musicali molto libere o inesistenti che più che i Fleetwood Mac ricordano, come osserva Dave Swanson su Ultimate Classic Rock, lo stile improvvisativo di band tedesche dell'epoca come i Can e gli Ash Ra Tempel e in cui il blues si dirada fondendosi e contaminandosi con la classica, il jazz, il funk, il proto ambient e l'avanguardia. Nella nuova edizione Esoteric, il disco rimasterizzato ex novo utilizzando i master Reprise originali aggiunge come bonus i lati A e B dei singoli 'Heavy Heart'/'No Way Out' e 'Beasts Of Burden'/'Uganda Woman' (queste ultime incise con Nigel Watson nel 1972) mai apparsi prima su CD, mentre il libretto include un'intervista esclusiva con Zoot Money a proposito della realizzazione dell'album track list
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