UNFINISHED BUSINESS

Morto nel 1984 a soli trentasei anni di leucemia, il cantautore Steve Goodman ottenne il maggior successo della sua carriera con il postumo 'Unfinished Business', pubblicato dalla Red Pajamas nel 1987 e premiato l'anno successivo con un Grammy come miglior album folk contemporaneo. Amorevolmente compilato dal manager, amico e confidente Al Bunetta, il disco e' una raccolta di provini, outtakes e registrazioni inedite che a dispetto della loro origine eterogenea suonano come parte di un corpus unico e organico e come un album fatto e finito, a riprova del fatto che Goodman non era il tipo da sprecare tempo e neanche un pollice di nastro. Sono tante le gemme incluse in questa raccolta, come osserva Mark Deming di Allmusic, tra la complessa e profonda 'In Real Life', le divertenti e umoristiche 'Don't Get Sand In It' e 'God Bless Our Mobile Home', il rockabilly di 'Millie Make Some Chili' e gli evocativi toni acustici di 'Colorado Christmas' e le chitarristiche 'The Dutchman' e 'My Funny Valentine'. Il piu' consono testamento, scrive ancora Deming, 'per un genio umile e non pretenzioso', che in questa ristampa 'expanded' a cura della Omnivore aggiunge al programma originale nove bonus tracks (una recuperata dall'antologia fuori catalogo del 1994 'No Big Surprise', le altre tutte registrazioni inedite acustiche e in solitaria o con la band). La confezione include note di copertina a cura di Lee Zimmerman, interviste e ricordi di musicisti della band, amici e familiari, che hanno collaborato alla realizzazione del disco fornendo anche foto inedite