OKIE

E' il momento, per i grandi del country contemporaneo, di rendere esplicito omaggio ai luoghi in cui sono nati e cresciuti: e cosi', proprio mentre Rodney Crowell confeziona un disco dedicato al suo Texas il collega Vince Gill celebra in 'Okie' le sue origini nello stato dell'Oklahoma, utilizzando un termine un tempo usato in senso dispregiativo per indicare gli abitanti del luogo costretti a emigrare sulla Costa occidentale degli Stati Uniti durante il periodo delle tempeste di sabbia della Dust Bowl e della Grande Depressione degli anni Trenta per 'abbracciare le sue radici ed esplorare alcuni dei temi piu' importanti del nostro presente'. 'Ho immaginato questo lavoro come il disco di un cantautore, non come un concept album', ha specificato il sessantaduenne musicista di Norman a proposito di queste canzoni in cui - come gli ha fatto notare un suo amico - 'non c'e' conflitto ne' tensione ma solo verita' ed esperienza'. Nove pezzi portano la sua firma, gli altri tre sono frutto di collaborazioni con Leslie Satcher, Charlie Worsham e Dean Dillon: tutti hanno il sapore autentico della vita vissuta e della maturita' umana e artistica, tra la ballata pianistica 'When My Amy Pray' dedicata ad Amy Grant (sua moglie da diciannove anni) e la commovente 'Forever Changed' in cui Gill racconta di un abuso sessuale dal punto di vista femminile mentre, per sua stessa ammissione, l'acustica e sentimentale 'A Letter To My Mama' include una delle sue migliori performance vocali di sempre e 'A World Without Haggard', come suggerisce il titolo, e' una dedica affettuosa e appassionata al compianto Merle Haggard, Okie emigrato a sua volta in California a seguito dei genitori durante la Grande Depressione che resta tutt'oggi uno dei piu' eminenti personaggi espressi dallo stato del centro Sud statunitense