OUTSIDER

Registrato tra Atlanta, Denver, Nashville e Austin nell'arco di quattro anni trascorsi perennemente in tour (negli Stati Uniti, ma anche in Europa), 'The Outsider' e' stato missato dal produttore e fonico Vance Powell. Il curriculum di quest'ultimo, che ha lavorato a fianco di artisti come Sturgill Simpson, Chris Stapleton, Jason Isbell e Jack White, dice piu' di qualcosa sullo stile e i contenuti di un disco che, nelle parole dello stesso Jesse Dayton, non si discosta di molto dal precedente 'The Revealer' se non nella scelta di un suono ancora piu' stringato ed essenziale, tra dolci ballate basate sulla chitarra acustica e pezzi piu' grintosi caratterizzati dalle chitarre elettriche. Con oltre vent'anni di carriera alle spalle, Dayton non nasconde le sue fonti di ispirazione e anzi le riunisce in un album di sintesi che mostra tutte le sue molteplici sfaccettature: il canto alla George Jones di 'Changin' My Ways', l'outlaw country in stile Waylon Jennings e Jerry Reed di 'Belly Of The Beast' e l'East Texas blues che in 'May Have To Do It (But I Don't Have To Like It)' incontra il country e il rockabilly, mentre la canzone di protesta 'Charlottesville' e' un hillbilly che sfoggia 'la rabbia e l'energia dei Clash e degli X'