COHEN LEONARDThanks For The DancePrima di morire, il 7 novembre del 2016 a 82 anni, Leonard Cohen aveva lasciato nei cassetti alcuni bozzetti di canzoni scritte e registrate mentre lavorava all'ultimo album 'You Want It Darker'. E' stato il figlio Adam, sua sua esplicita richiesta, a riprendere in mano quelle nove composizioni su cui Cohen aveva lasciato le sue tracce vocali e a completarle in un garage vicino alla casa di residenza del padre a Los Angeles coinvolgendo nelle registrazioni collaboratori fidati dell'indimenticabile poeta canadese come lo spagnolo Javier Mas (virtuoso dello strumento a corde laúd e elemento di punta della sua band) e amici, collaboratori e ammiratori come la cantante Jennifer Warnes, i produttori Daniel Lanois e Patrick Watson, Beck (voce e armonica), il bassista degli Arcade Fire Richard Reed Parry, il chitarrista dei National Bryce Dessner, il compositore Dustin O’Halloran al pianoforte, Damien Rice (voce) e Leslie Feist (voce) oltre al coro berlinese Cantus Domus, allo Shaar Hashomayim Choir (già presente nel disco precedente) e alla s t a r g a z e orchestra. 'Nel comporre e arrangiare la musica affinché si adattasse alle sue parole', ha spiegato Adam Cohen, 'abbiamo seguito le caratteristiche inflessioni e impronte musicali di Leonard, in modo da averlo sempre accanto a noi. Ciò che mi ha davvero commosso è stata la sorpresa di coloro che hanno ascoltato questo album, concludendone che in queste canzoni mio padre è ancora vivo'. A partire dal singolo 'The Goal', il risultato è convincente e commovente, quasi un'appendice a 'You Want It Darker' altrettanto profonda, filosofica e poetica nel riflettere sul tramonto della vita e sul suo significato- Nei suoi ultimi mesi di vita, ha ricordato Adam, 'Leonard era un uomo alla ricerca della veritè, concentrato nella sua missione': l'ascolto di 'Thanks For The Dance' rende magnificamente esplicito questo suo stato d'animo e le sue ultime volontà terrene track list
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