BURDON ERICI Used to Be an AnimalRistampato su vinile 180 grammi dalla Replay con una copertina diversa che riproduce uno scatto in bianco e nero del cantante, 'I Used To Be An Animal' di Eric Burdon venne pubblicato dall'etichetta Prime Cuts nel 1988, mettendo fine a un silenzio discografico durato quasi quattro anni. Prodotto dallo stesso artista di Newcastle con Steve Grant (coautore con lui di cinque brani) e Carlo Nasi (discografico, produttore e manager italiano che ha lavorato a lungo negli Stati Uniti e che fece incontrare Charlie Mingus e Joni Mitchell), è un disco che riflette gli umori del tempo e la volontà di Burdon di rinnovarsi e stare al passo con i tempi, mescolando - con il supporto di un nutrito stuolo di session men che include numerosi fiatisti tra cui il trombettista Chuck Findley - le sue radici blues e rhythm & blues con l'alternative rock, la new wave, la disco, l'elettronica, l'hip hop, la jungle e il glam metal, colonna sonora virtuale della quasi omonima autobiografia pubblicata poco prima: il melange funk rap dell'iniziale title track (che, osserva Dave Thompson su Allmusic, cita la 'Baba O' Riley' degli Who, 'Get Dancing' di Disco-Tex and the Sex-O-Lettes e 'Dar Kommissar' di Falco) può suonare come un'eresia alle orecchie dei fan di vecchia data, così come il proto-rap di 'The Dream' e il techno rock di 'Run For Your Life', ma non c'è dubbio che in questa raccolta Burdon dimostri di non volere riposare sugli allori. Lo stile Stax dell'arrembante 'American Dream' e le sonorità decisamente più familiari di 'Going Back To Memphis', 'Leo's Place' e di una 'Living In Fear' che strizza l'occhio ai Rolling Stones rassicurano invece sulla sua capacità di maneggiare i vecchi arnesi di lavoro con una voce ancora tonante e scintillante da vecchio e indomito leone track list
Potrebbe anche interessarti | ||||||||||||||||
Newsletter
|