BAEZ JOANCome From the ShadowsRistampato a prezzo economico e senza bonus tracks dalla Music On CD, ‘Come From The Shadows’ fu, nel maggio del 1972, il primo album di Joan Baez per la A&M dopo una collaborazione decennale con la Vanguard. Con un budget maggiore a disposizione, la cantautrice di Staten Island tento’ di arrangiare con modalità più pop le sue canzoni come sempre dai forti accenti politici e sociali (indicative in questo senso la copertina che ritrae un’anziana coppia pacifista arrestata a una marcia contro la guerra in Vietnam e le note interne in cui l’artista dichiara che ‘se nel 1972 non combatti contro il marcio ne diventi parte’) in canzoni come ‘Prison Trilogy (Billy Rose)’, ‘Rainbow Road’ e ‘The Partisan’ (quest’ultima firnata da Anna Marly e resa celebre da Leonard Cohen), tra i pezzi migliori di una raccolta che contiene altri titoli importanti del repertorio come le canzoni d’amore ‘Love Song To A Stranger’, ‘Myths’ e ‘To Bobby’ (in cui invita Bob Dylan a tornare alla canzone di protesta) e sentite cover di ‘In The Quiet Morning’ della sorella scomparsa Mimi Farina (dedicata a Janis Joplin) e della ‘Imagine’ di John Lennon. Le chitarre di Grady Martin, Pete Wade, John ‘Bucky’ Wilkin e Charlie McCoy (anche all’armonica), le steel di Stuart Basore e Weldon Myrick, le tastiere di David Briggs e Glen Spreen (responsabile anche degli arrangiamenti d’archi), il basso di Norbert Putnam, la batteria di Kenneth Buttrey e le percussioni di Farrell Morris arricchiscono la proposta musicale di un album all’epoca accolto abbastanza tiepidamente dalla critica ma sicuramente da rivalutare track list
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