COME BACK WORLD

Prodotto dallo stesso artista con Chris Seefried, 'Come Back World' vede tornare in azione Joseph Arthur dopo tre anni di silenzio discografico con un disco che parla di 'rinascita e di sopravvivenza' e a cui partecipano ospiti importanti come Ben Harper, Patrick Carney dei Black Keys, Jesse Malin e Greg Dulli. E' forse l'opera piu' potente e personale di un catalogo che vanta gia' quattordici album e undici EP e di un artista molto prolifico spesso impegnato in collaborazioni e progetti collaterali come gli Arthur Buck con l'ex R.E.M. Peter Buck, Fistful Of Mercy con Dhani Harrison e Ben Harper e RNDM con Jeff Ament e Richard Stuverud che in questi anni si e' distinto per una forma di cantautorato sofferto, intricato, a volte nervoso ma sempre emozionante e coinvolgente oltre che estremamente personale. 'Le canzoni del disco', ha spiegato lui stesso, 'non sono interpretazioni letterali di quel che stavo vivendo nel momento in cui le ho scritte, ma la loro forza deriva dal fatto che avevo bisogno che fossero abbastanza valide da restituirmi una vita che avevo perduto e che non riuscivo a ritrovare. Ho capito che potevo ricostruirmi un'esistenza migliore, una vita non radicata nelle bugie'. Da un sostrato di sofferenza provengono splendide composizioni come la title track, 'scritta in una cittadina sulla strada verso Aspen in un tour che celebrava il quindicesimo anniversario di 'Redemption's Son'' mentre Arthur faceva i conti con 'un nuovo management, un avviso di sfratto, una ferita alla spalla e soprattutto la separazione dalla famiglia d'origine. 'Herman Hesse diceva che l'arte migliore scaturisce dalla necessita' e questo e' stato il mio caso. Non avevo altro che le canzoni per uscire dal buco nero in cui mi trovavo'